Artisti da anni molto attenti al ruolo pervasivo delle tecnologie informatiche, ampiamente utilizzate nelle loro installazioni, Stefano Marotta e Roberto Russo creano in quest’opera una serie di percorsi rettilinei dai colori vivaci che svoltano e si intersecano, formando degli intrecci che ricordano la pianta della viabilità di un centro abitato moderno, con i suoi settori, la sua periferia, seguendo un andamento all’apparenza controllato, ma che allo stesso tempo sembra seguire uno sviluppo spontaneo. Ricordano, anche, dei cablaggi e collegamenti che sembrano riflettere il mondo di oggi, costantemente interconnesso, oscillante fra reale e virtuale. L’opera mostra elementi comuni alla serie Boogie-Woogie che Mondrian realizzò durante il periodo americano (1940-1944), nelle cui opere le linee giocose e i colori variegati paiono seguire un ritmo danzante, in contrasto con l’austerità dei dipinti eseguiti nei decenni precedenti. Come Mondrian si ispirò alle grandi vie caotiche e luminose di New York, cosi Marotta e Russo sembrano ricreare con tracciati colorati le strade e i grattacieli di una città contemporanea. La città diviene flusso continuo di vita e di energia, luogo di elezione della civiltà liquida in cui viviamo. Il titolo, Timeline, fornisce un’ulteriore chiave di lettura, quella di una linea del tempo che procede in modo continuo, non secondo una scansione cronologica astrattamente lineare, bensì seguendo un andamento che ricorda, paradossalmente, i cicli naturali. L’idea contenuta in questa stampa si ripropone in installazioni di una certa estensione, come nel caso del centro piscine di “Città Caldogno” (Vi), dove il reticolo della nuova città ideale è realizzato sulla parete con piastrelle colorate e colori a smalto, in continuità con la piscina sottostante.