Marinare la scuola
- Anno: 2012
- Tecnica: Installazione
- Dimensioni:
- Provenienza: Dono dell’autore
- Ubicazione: Palazzo Caiselli, Secondo piano, ballatoio
- Autore: De Cesco Beppino - Udine, 1947 - Udine, 2013
L’installazione è costituita da una sedia a sdraio di legno, con incorporata un’enorme montatura di occhiali da sole con due cappellini blu al posto delle lenti. Sullo schienale è impressa una stampa fotografica raffigurante un’onda marina. Tale assemblaggio evoca e riunisce evidentemente alcuni degli oggetti necessari per una giornata al mare. La loro funzione pratica è resa, però, inutile: sullo sdraio non ci si può sedere, gli occhiali sono enormi e non proteggono dal sole, i cappelli sono incollati e pertanto non indossabili. Il risultato è una provocazione ironica, apparentemente ludica e leggera. De Cesco trasforma, manipola, assembla, ingigantisce, mantenendo un approccio, come lui stesso definisce, fisico, toccando e manipolandogli oggetti per romperli e poi ricomporli, cercando di produrre dei “dispositivi”. Queste insolite creazioni presuppongono un rapporto attivo con l’osservatore nella ricerca di una dinamica nella costruzione e nella fruizione attraverso il gesto e il simbolo.
Anche i titoli sono sottoposti a manipolazioni: l’artista gioca sulla parola “marinare”, intendendo l’assenza volontaria dall’impegno scolastico, enfatizzata da una copia del disegno a penna di Brueghel il Vecchio, L’asino a scuola, inizialmente posata sullo sdraio e purtroppo andata perduta. Il verbo del titolo contiene in sé il termine “marina”, che richiama appunto la fotografia dell’onda stampata sullo sdraio stesso.
Se decontestualizzare gli oggetti per trasformarli in opere d’arte (rendendoli inutilizzabili) è una pratica che deriva da Duchamp, la manipolazione della parola rivela l’interesse per la pittura di Magritte, a cui l’artista rende omaggio in Castello a mezza atmosfera, esplicita citazione di Le Château des Pyrénées.
Nelle sue opere l’artista deresponsabilizza il proprio ruolo puntandone sull’ambiguità e spesso rinunciando a svelarne il significato o l’intenzione, convinto di lasciare all’osservatore la possibilità di proporre letture diverse che possano essere altrettanto valide.
Bibliografia: After all. Beppino De Cesco a Palazzo Caiselli, catalogo della mostra tenuta dal 19 ottobre al 23 novembre 2012, Udine 2012