Libertà imprigionata

Anno di creazione 2010
Tecnica Pietra piasentina
Provenienza Dono della Fondazione CRUP
Ubicazione Sede Via Margreth, Area ex Blanchini, giardino
Autore Filippo Tincolini (Pontedera, 1976)

Con l'introduzione di robot specializzati e laser 3D, Filippo Tincolini rinnova la tradizione della scultura, mantenendo tuttavia il controllo intellettuale e manuale sul processo di lavorazione del marmo. Con quest'opera (1990-2010), l'artista gioca con l'alternanza fra finito e non finito, che si integrano insieme in un intreccio magmatico di forme figurative ed astratte. La scelta della pietra piasentina in luogo del marmo rispecchia la sensibilità dell'artista, estraneo alla cultura friulana, di adottare un materiale da secoli particolarmente usato in Friuli, in modo da avvicinarsi idealmente all'identità locale.

La Libertà si risolve in un busto femminile levigato con cura, privo di testa e braccia al pari di una Nike classica giunta a noi in stato di frammento, come quella di Samotracia o di Paionios di Mende. A imprigionarla sono delle forme astratte, vagamente futuriste, che si estendono all'indietro in modo simile alla coda di una cometa, con un andamento dinamico e curvilineo.