Interno con pala

Anno di creazione 2009
Tecnica pastello su carta
Dimensioni 70x50 cm
Provenienza Dono dell'autore, 2017
Ubicazione Palazzo Caiselli
Autore Carlo Vidoni (Udine, 1968)

Questo disegno fa parte di un gruppo di pastelli monocromi raffiguranti alcuni oggetti all'interno di una stanza vuota, in questo caso una pala appoggiata alla parete e tre cumuli a forma conica disposti in modo regolare sul pavimento, presumibilmente di terra appena scavata. Tali disegni assumono la dignità di opere autonome, ma sembrano allo stesso tempo progetti di lavori a tre dimensioni, o comunque delle elaborazioni parallele ad essi, come pare suggerirci, ad esempio, l'installazione Trittico del fieno (2006-2015), composta, appunto, da tre cumuli conici accompagnati da un forcone.

L'attitudine riflessiva di Vidoni si esplica, infatti, non solo nella realizzazione e nell'assemblaggio di oggetti, ma anche nella copiosa stesura di schizzi, pensieri e idee tracciati nei numerosi taccuini che l'artista sovente espone nelle sue mostre. Vidoni è, dunque, prima di tutto artista concettuale, anche se non va sottovalutata la sua manualità costruttiva che gli deriva dalla frequentazione dello studio dello scultore tarcentino Luciano Ceschia, di cui è stato allievo, maturata nel corso del tempo secondo un approccio autonomo con gli oggetti stessi.

La natura, insieme al suo rapporto con l'uomo, è la grande protagonista delle sue opere, spesso associata al rifugio, a un contenitore costruito artificialmente, sia esso un armadio (Il fiume nell'armadio, 2014), una serra (A Thomas Bernhard, 2014) o una casa (Casa, 2010; Uccelli, 2014). I materiali scelti sono, nella gran parte dei casi, di origine organica, come rami, nidi di uccello, carta, corda e frutta. La consunzione della materia, anche quella inorganica, è uno dei temi contemplati dall'artista nell'osservazione diretta e nella documentazione fotografica degli effetti naturali sugli oggetti, come nel caso del Limone (2011) e Pianeta pane (2012), le cui superfici sono invase (o, meglio, colonizzate) dalla muffa, e l''ossidazione del ferro (Altoparlante, 2012). Il cibo non consumato dall'uomo diventa terreno fertile per batteri e microrganismi che creano nuove colonie di mondi infinitamente piccoli. Nell'ottica di Vidoni, i fenomeni di corruzione e contaminazione non andrebbero, quindi, considerati come fatti negativi in una società come la nostra, che tende invece a muoversi in un ambiente ossessivamente asettico, ma come parte del normale processo rigenerativo del ciclo vitale.

Bibliografia: Francesca Agostinelli (a cura di), Carlo Vidoni. Origini e destinazioni, catalogo della mostra tenuta a Villa Moretti, Tarcento, 20 settembre-2 novembre 2014.