I cieli sopra Berlino
- Anno: 2003
- Tecnica: Olio su tela con cornice
- Dimensioni: 200 x 200 cm
- Provenienza: Dono dell’autore
- Ubicazione: Palazzo Antonini-Cernazai, Scala ex Presidenza di Giurisprudenza
- Autore: Gian Carlo Venuto - Codroipo, 1951
Il quadro fa parte di un ciclo di dipinti realizzato da Gian Carlo Venuto, che interpreta, come il titolo stesso recita, momenti diversi del cielo sopra la città di Berlino. L’elemento che, per primo, si impone alla vista dell’osservatore è il trattamento particolare della cornice. La cornice, tradizionalmente elemento decorativo del quadro finalizzato a esaltare l’immagine e a delimitarne i confini, diventa pretesto della volontà di oltrepassarne i limiti per mezzo della pittura stessa. Così la sua superficie viene lasciata in legno grezzo per essere invasa dalle pennellate di colore, fermandosi al non finito senza ricoprire del tutto la cornice, proprio per rendere più evidente questa operazione di “sconfinamento”. Tale tema si accorda con quello del viaggio. L’immagine del cielo rispecchia una visione universale del soggetto, dato che il cielo berlinese non è dissimile da quello di Parigi o di Milano; il titolo non è che un pretesto per dare un nome ad armonie di colori. La scelta del titolo sembra richiamare la vocazione dell’artista al viaggio, al pellegrinaggio che lo ha portato in Africa, Turchia e in Europa, dalla Lituania a Berlino, in una ricerca spirituale. Il soggetto stesso del dipinto, le nuvole che fluttuano libere nel cielo, che cambiano forma, che si aggregano o che si diffondono nello spazio libero, ricorda la condizione transitoria e incerta tipica del viaggiatore
Il quadro è realizzato con pennellate veloci, stese a corpo oppure sovrapposte l’una sull’altra a creare liquide trasparenze simili quasi all’acquarello. I cieli sembrano oscillare fra figurazione ed astrazione, con rimandi alla pittura di paesaggio dell’Ottocento, da Turner a Constable, per approdare all’Impressionismo francese, soprattutto a Monet. Un cielo stellato dall’aspetto irreale e fantastico, presente nel ciclo, ricorda invece gli sfondi vibranti di certi quadri secessionisti.
I cieli sopra Berlino si discostano dal dotto citazionismo delle opere di Venuto risalenti agli anni Ottanta e Novanta, caratterizzato dal recupero del Rinascimento e del Manierismo italiani attraverso la raffigurazione di figure mitologiche ovidiane, colte nel momento della trasformazione, su sfondi astratti d’oro e d’azzurro, e ricche di allusioni alchemiche, che esprimono il senso del divenire e della precarietà (emblematico La condanna dello sguardo, 1984). Un citazionismo imperniato sul recupero iconografico, più che sull’aspetto formale, che si è posto il problema della ricerca di un’identità.
Bibliografia: Fulvio Dell’Agnese (a cura di), Gian Carlo Venuto. Cjantadis omaggio a Elio Bartolini, catalogo della mostra tenuta alla Galleria d’Arte Colussa, settembre – ottobre 2006, Udine 2006, pp. 16-17; Alessandro Del Puppo, Le tendenze attuali, in Paolo Pastres (a cura di), Arte in Friuli. Dall’Ottocento al Novecento, Società Filologica Friulana “Graziadio Isaia Ascoli”, Udine 2010, p. 376-377.