Hortus Conclusus

Anno di creazione 2004
Tecnica Resine poliuretaniche su alluminio
Dimensioni 30x42 cm
Provenienza Dono dell'autore, 2008
Ubicazione Palazzo Caiselli, Corridoio della Segreteria
Autore Graziano Negri (Azzahra, Libia, 1957Portogruaro, 2013)

Quella di Graziano Negri è una pittura di luce, in cui l’astrazione del colore è caratterizzata da oscillazioni e profondità di tono che l’apparentano in parte alla Color Field Painting di Mark Rothko, differenziandosene però per la maggiore “flessibilità” delle stesure, che si sovrappongono con pregevoli effetti di velamento/svelamento. Talvolta il colore viene lasciato sgocciolare dolcemente dall’alto verso il basso, oppure lo strato pittorico superficiale copre quello sottostante per mezzo di deliberati colpi di spatola.

Il dipinto fa parte di una serie di quadri riferiti alla natura chiusa e protetta degli orti e dei giardini. Alcune opere possiedono titoli che più esplicitamente alludono al mondo floreale, come quelle appartenenti alla serie delle Rose del mio giardino, nelle quali si scorgono elementi colorati di rosso, segnati da ombre nere e accostati a tracce verdi e azzurre.

In Hortus Conclusus, al contrario, il gesto libero e allo stesso tempo meditato rivela il disinteresse da parte dell’artista di definire o rivelare l’immagine. Il colore si pone all’osservatore come pura espressione di stati d’animo, odori e sensazioni. La materia, liquida e in continua tensione, è ingabbiata all’interno dei confini del supporto, ben marcati da bande nere, come un giardino nel suo recinto oppure come le acque mosse e torbide di un laghetto artificiale. La superficie dell’opera appare simile al movimento delle onde del mare, un flusso mutevole di colore la cui illusione di profondità è data da ombre nere trafitte da spiragli luminosi che sembrano dilatarsi e restringersi.

La pittura è stesa con spatole sulla lastra di alluminio, perfettamente liscia e lucida, in modo tale da consentile una stesura fluida, con un effetto di dissolvenza che fa trasparire il fondo sottostante.