Senza titolo

Anno di creazione 2008
Tecnica Tecnica mista
Dimensioni 80x80 cm
Provenienza Dono dell’autore, 2008
Ubicazione Palazzo Caiselli, Primo piano
Autore Federico Rizzi (Udine, 1962)

L’opera è realizzata accostando e sovrapponendo strati di materiali metallici, come reti d’acciaio e trama d’ottone, in una complessa mescolanza con gli strumenti tipici della pittura da cavalletto, che in questo caso sono il colore a olio, la resina e  la gommalacca, il “tutto” applicato sulla tela. I materiali extra-pittorici sono ritagliati in modo da comporre delle ripartizione di rettangoli e quadrati, che vengono dipinti secondo armonie cromatiche dualiste,  contrapposte, di chiaro e scuro. Si ottiene, infatti, una divisione in due: una parte con gradazioni di tono che vanno dal nero avorio al grigio scuro fino al bianco titanio, mentre l’altra, minoritaria rispetto alla prima, prosegue con un bianco crema per terminare nel marrone-arancio. Si ottengono, così, modulazioni di riquadri che vanno da elementi più grandi ed estesi a quelli di dimensioni più contenute, fino a piccoli rettangoli e strisce sottili, con la  presenza di trasparenze che velano e disvelano la stratificazione sottostante.

Chi osserva i lavori di Rizzi non può fare a meno di ricordare la matrice dell’astrattismo geometrico di Piet Mondrian. Inoltre, come ha fatto notare Giorgio Bonomi, Rizzi costruisce una composizione stratificata, «con un “sopra” e un “sotto”, un “davanti” e un “dietro”, quindi una composizione spaziale»: come Lucio Fontana, attraverso lo Spazialismo, era alla ricerca di una dimensione al di là della superficie, così Rizzi crea una «spazialità prospettica e costruttiva» (Giorgio Bonomi, Federico Rizzi, catalogo della mostra alla Galleria Plurima di Udine, febbraio 2007, Graphic Linea, Feletto Umberto (UD) 2007, p. 4).

Un secondo aspetto dell’opera di Rizzi è quello dell’invecchiamento del materiale, dovuto ai processi di ossidazione dei metalli, elemento simbolico del tempo che trasforma la materia. Sul naturale processo di invecchiamento, l’artista interviene con l’invecchiamento artificiale, operato dalle resine. Uomo e natura intervengono, dunque, operando con i propri strumenti e processi.