Cuspide
- Anno: 2003
- Tecnica: Tecnica mista su tela
- Dimensioni: 50x50 cm
- Provenienza: Dono dell'autore
- Ubicazione: Palazzo Caiselli, Corridoio della segreteria
- Autore: Aldo Colò - Modena, 1928 - Udine, 2015
Questo dipinto raffigura un gruppo di forme geometriche nere, costituito da un triangolo, un rettangolo allungato e un semicerchio, alle quali si aggiungono altre forme di dimensioni più piccole dipinte di blu, dall’aspetto evanescente. Tali figure sembrano galleggiare in uno spazio non bidimensionale, che suggerisce un senso di profondità rafforzato dall’effetto “graffiato” prodotto dall’artista sul fondo della tela, simile a un pulviscolo atmosferico, come se si trattasse di foschia. Le forme geometriche non suggeriscono né corporeità né un peso specifico; non sono limitati dai confini del quadro, anzi, li oltrepassano, dandoci l’idea di un’estensione ben maggiore di quella visibile. Inoltre, sono raffigurate in posizioni storte, fluttuando nel vuoto quasi a volersi toccare le une alle altre, in una condizione perennemente instabile.
La pittura di Aldo Colò, a partire dagli anni Sessanta, diventa motivo di riflessione sulla linea, intesa come astrazione della mente e come «supporto di ogni processo mentale», «base di ogni concezione astratta». L’osservazione del mondo circostante costituisce materia di elaborazione teorica e presa di coscienza: lo sguardo di Colò vaga «sul soffitto, sugli angoli, si ferma sulla finestra e sulla riga che separa la parte illuminata da quella in ombra». La linea, come l’artista dichiara in Fragmenta, testo pubblicato nel 1995 che raccoglie le proprie riflessioni in forma di diario, è, infatti, «solo una separatrice tra luce e ombra […], un prodotto astratto, una vicenda mentale che ci permette di fissare i concetti luce-ombra» (Aldo Colò, Galleria regionale d'arte contemporanea Luigi Spazzapan, Gradisca d'Isonzo, 22 dicembre 2000-25 febbraio 2001, catalogo e direzione della mostra a cura di Franca Marri, p. 11). La frammentazione che ne deriva, nel senso vero e proprio di frattura, è un tema che ricorre spesso nella sua produzione (si pensi, ad esempio, a Situazione di frattura, dipinto nel lontano 1972). L’arte di Colò si presenta dunque come una pittura meditata, spesso rigorosa, ma al tempo stesso inquieta, che talvolta comunica uno stato d’ansia.