Questo dipinto di Orietta De Filippis raffigura un gruppo di bagnanti in costume che si riposano sulla spiaggia, intrecciati in un groviglio sensuale di corpi abbronzati, scuri come mattoni cotti al sole. La figurazione sembra essere un pretesto per l’esaltazione della resa materica del colore: la pittura è lasciata allo stato di abbozzo, esaltando la materia grezza che in alcuni punti lascia colare il colore liquido.

Opera di un’artista gravitante intorno all’ambiente artistico romano, la si potrebbe accostare, per soggetto, trattamento del colore e impianto compositivo, alla grande tavola La spiaggia, dipinta da Renato Guttuso fra 1955 e il1956, oggi conservata alla Galleria Nazionale di Parma. Ma a differenza del maestro neorealista, le cui figure sono plasticamente pronunciate, la De Filippis appiattisce le figure sullo sfondo e i volumi si dissolvono in pennellate che delineano confusamente la spiaggia costellata da ombrelloni variopinti, fino a diventare un insieme magmatico.