Senza titolo
- Anno: 2006
- Tecnica: Acciaio e corrosione con plexiglass
- Dimensioni: 71 x 71 cm
- Provenienza: Donazione Anna e Valentino Turchetto
- Ubicazione: Palazzo Caiselli, Secondo piano, corridoio
- Autore: Alessandra Lazzaris - Palmanova, 1966
L’opera fa parte di un gruppo di lavori eseguiti da Alessandra Lazzaris che ha come soggetto distintivo lo struzzo. L’animale viene solitamente raffigurato in una sola delle sue parti, in modo stilizzato ed essenziale, archetipico, che lo rende quasi sempre irriconoscibile, in un contesto tale da tradurlo in una macchia astratta.
L’azione del pennello non si concretizza con l’uso del colore, bensì con la stesura di un acido che provoca il processo di ossidazione del supporto, costituito da lamiera. Le tonalità terrose del metallo ossidato, materia corrotta, contrastano con il bianco latteo della vernice, che conferisce allo sfondo una sensazione di abbagliante purezza. Come l’artista stessa afferma, si tratta di “dipingere al buio”, poiché la stesura dell’acido, trasparente alla vista, non consente una verifica immediata dell’immagine che va realizzando, affidandosi, almeno in parte, all’azione del caso. È un limite che l’artista si autoimpone, una messa in discussione del proprio ruolo.
La copertura in plexiglass sembra interpretabile come un atto di semi-occultamento che rende la figura inaccessibile. L’identità dello struzzo, nella sua parzialità ed astrazione, ci appare già compromessa, mentre con il suo velamento sembra annullarsi. Al tempo stesso, questo espediente riflette forse il desiderio di preservare l’opera dall’ambiente circostante, nell’ingenuo tentativo di fermare il processo di alterazione del metallo, cristallizzandolo per sempre.