Arte.UniUD

Ottavio Sgubin

Aquileia, 1940 - Roveredo in Piano, 2022

Lungo tutto il suo percorso artistico Ottavio Sgubin ha mostrato interesse per il mondo degli umili, dei poveri dei diseredati e dei perseguitati, dei partigiani, delle vittime del nazifascismo.

Nasce ad Aquileia nel 2940 e, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Trieste, matura immediatamente uno stile proprio: protagoniste delle sue tele sono le facciate delle chiese portate ad un grado estremo di destrutturazione e sfaldate verticalmente nella luce. A partire dal 1965 inizia ad esporre a Pordenone, città nella quale viene, di fatto, adottato. Si avvicina alla pittura di Tono Zancanaro, ma conosce pure Spacal e Zigaina con i quali espone alla collettiva del 1993 a Pordenone. In anni recenti si affaccia ad una platea maggiore, grazie al ciclo dei Barboni; ampie tele dove il pittore, riprendendo una solida tradizione legata al mondo dei clochard nell’arte approda ad un linguaggio più vicino ad un sentire letterario e a volte ad un figurativismo raffinato e nitido. Le sue opere sono esposte in tutta Italia, nelle principali stazioni ferroviarie del Paese e nella Basilica di Sant’Eustachio a Roma.

Muore a Roveredo in Piano, nel maggio del 2022, qualche giorno dopo Pasqua nella sua casa di Roveredo in Piano, dove viveva con l’amata moglie Piera e dove aveva lo studio.