Fra gli anni Settanta e Ottanta, Fred Pittino incide una serie di nature morte composte da pochi oggetti raccolti nell'angolo di una stanza, come maschere, ventagli, portacandele e conchiglie, oppure vasi di fiori. Queste composizioni eseguite all'acquaforte sono collaterali alle nature morte dipinte su tela negli stessi anni, di cui si segnala La grande conchiglia (1975), anch'essa conservata nei locali dell'università di Udine.

L'opera in esame comprende un ventaglio, una collana, un bricco e una candela, delineati con un tratto ripassato più volte, rapido e deciso, con del tratteggio nelle parti in ombra. L'artista lavora la lastra cercando di ottenere sottili gradazioni di chiaroscuro con l'inchiostro bruno, lasciando che i colpi di luce traspaiano dal colore chiaro della carta. L'effetto finale dell'acquaforte appare simile al disegno a inchiostro di china acquerellato.