Gran verticale nera

Anno di creazione 1979
Tecnica Ferro piegato, saldato e smaltato
Dimensioni h 475 cm
Provenienza Donazione di Roberta Tessaro, 1994
Ubicazione Sede Via Cotonificio, corte interna
Autore Luciano Ceschia (Tarcento, 19261991)

La presente scultura si differenzia da Fontana monumentale (1975), facente parte del complesso archiettonico dell'Ateneo udinese già dal 1980, per la modulazione delle forme sporgenti e rientranti presenti nella parte sommitale, che riflettono intenzioni diverse: in Gran Verticale Nera il fusto romboidale è turbato da spigoli sfaccettati che ne rompono letteralmente le pareti, mentre l’opera situata in palazzo Antonini-Cernazai presenta un aspetto dinamico, illusoriamente rotatorio, grazie alla presenza di volumi semicircolari sovrapposti, quasi un retaggio della serie dei Gong e dei Dischi. Nella prima è un motivo di rottura, nella seconda, invece, di continuità. Se le sculture come Fontana sembrano aver attinenza con il mondo vegetale, richiamando i tronchi e le chiome degli alberi, Gran Verticale rimanda invece all’aspetto monolitico dei grattacieli. Resta, tuttavia, l’impressione che, pur essendo più alta della Fontana, Gran Verticale Nera sembri meno slanciata di quanto dovrebbe. Massiccia e severa, si erge solitaria all’interno della piazza, simile a un solido pilastro di ferro a sorreggere un invisibile soffitto.

L’opera è stata donata nel 1994 all’Ateneo dalla signora Roberta Tessaro, vedova dell’artista, e collocata nella piazza interna della sede universitaria di via Cotonificio sotto la direzione dell’architetto Adalberto Burelli, lo stesso che, insieme allo Studio Conti e Associati, ha progettato il recupero dell’ex Cotonificio Udinese nel biennio 1988-1989.

Bibliografia: Claudio Cerritelli, Luciano Ceschia, Casamassima, Udine 2000, p. 158.